Chili di troppo? Tendenza ad ingrassare? Dopo lo studio canadese sulla pasta e la dieta, la scienza fornisce un altro spunto agli amanti della linea. Questa volta con uno studio made in U.S.A. Alcuni ricercatori dell’Università di Chicago non hanno dubbi: potrebbe essere colpa di un batterio presente nell’intestino. “Siamo tra i primi a dimostrare che specifici microbi dell’intestino tenue regolano direttamente sia la digestione che l’assorbimento dei lipidi”. Parola di Eugene B. Chan, docente dell’Università di Chicago, in riferimento ad uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cell Host and Microbe.
Lo studio è stato condotto su due gruppi di topi sani. La variabile: uno di questi presentava topi contenenti microbi comuni. Non quelli che causano malattie o disturbi, per intendersi. Inoltre, entrambi i raggruppamenti sono stati sottoposti ad un regime alimentare ricco di grassi. Si è osservato che il gruppo di topi con i microbi all’interno ingrassasse in maniera più netta e rapida. L’alimentazione ricca di grassi, infatti, ha fatto registrare un incremento di alcuni batteri. Su tutti quelli delle famiglie Clostridiaceae e Peptostreptococcaceae. Risultato che ha portato i ricercatori statunitensi ad individuare un membro delle Clostridiaceae con un impatto specifico sull’assorbimento dei grassi. Viceversa, si è osservata una notevole diminuzione dei “microbi della magrezza”, come quelli appartenenti alle famiglie Bifidobacteriacaea e Bacteriodacaea.
Kristina Martinez-Guryn, autrice principale dello studio, commenta il risultato della ricerca indicando ulteriori prospettive di analisi e sviluppo in materia di batteri : “Probabilmente si potranno usare pre o probiotici o persino sviluppare postbiotici (composti o metaboliti derivati da batteri) per migliorare l’assorbimento di sostanze nutritive per le persone con disturbi di malassorbimento, come – per esempio, prosegue la ricercatrice – la malattia di Crohn. Inoltre si potranno testare nuovi modi per ridurre l’obesità”.